Punto 7 L’UFFICIO EUROPA
Ridisegnare Nocera significa prendere atto che la complessità dei fenomeni urbani non può essere più gestita attraverso piani di tipo prescrittivo (piani attuativi rivolti al solo momento edificatorio) e quasi sempre privi di prospettive di finanziamento.
Dare risposte in questo senso va oltre il momento edilizio e dello standard come compenso perequativo. Anche i piani di recupero diventano complessi coinvolgendo istanze sociali e del mondo del lavoro, di partecipazione attiva della popolazione, di attenzione alla resilienza ambientale.
E’ un dato di fatto che TORQUATO NON HA PARTECIPATO AL BANDO PER FINANZIARE LA MESSA IN SICUREZZA ANTISISMICA DEGLI EDIFICI SCOLASTICI[1], CHE NON HA PARTECIPATO AL PROGRAMMA JESSICA CAMPANIA[2], CHE NON HA PARTECIPATO AL BANDO DELL’ANCI PER GLI IMPIANTI SPORTIVI,[3] CHE IN 5 ANNI NON HA PRODOTTO NESSUN PIANO DI RIGENERAZIONE URBANA promossi dal ministero delle infrastrutture e trasporti, che ad 1 anno circa dall’approvazione del PUC IL PROMESSO BANDO PER 28 ALLIGGI DI EDILIZIA ERS A VIA NAPOLI E’ LUNGI DAL VENIRE.[4]
E la lista potrebbe continuare!
A nostro avviso c’è l’urgenza di attrezzarsi dal punto di vista amministrativo per le sfide future attraverso:
1- LA CREAZIONE DELL’ UFFICIO EUROPA, composto anche da giovani dipendenti comunali opportunamente formati e deputato all’individuazione e alla predisposizione dei progetti di finanziamento europei e nazionali;
2- Partecipazione a programmi comunitari di riqualificazione urbana integrata (Jessica, Urban II, ecc.) L’opportunità offerta dai fondi Europei 2014-2020 e in special modo dall’asse 10 è una opportunità da non sprecare. La nuova filosofia per accedere ai fondi europei è del tipo plurifondo, ovvero integrata e non più obbligatoriamente spacchettata in programmi basati su un solo fondo come era avvenuto per i programmi del 2007-2013. Essa sarà una alla base delle scelte fondamentali da compiere e preliminare alla costruzione dei nuovi programmi attuativi complessi attraverso la ricerca di finanziamenti su:
a- Piani integrati (LR 26/02, LR 19/89 n.3) per la riqualificazione di parti storiche del territorio;
b- Piani di recupero urbano per la riqualificazione delle aree di edilizia residenziale pubblica;
c- Contratti di quartieri per aree degradate prive di servizi come l’area nord di Piedimonte l’area ovest, liminare alla collina del Parco, l’area compresa tra via Cafiero a via Cupa del Serio, l’area compresa tra di via Grimaldi e il corso V. Emanuele
È necessario avviare una nuova stagione di piani, complessi, non solo prescrittivi che, partendo dal basso presentino rigenerazioni urbane nei tessuti esistenti attraverso mirati progetti sostenibili, fondati su analisi morfologiche, sociali ed ambientali e soprattutto sotto il coordinamento pubblico.
Punto 8 LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI-URBANISTICA PARTECIPATA
I piani complessi sono strumenti legati alla pianificazione urbana, all’edilizia, alla progettazione degli spazi pubblici, che tengono conto delle ESIGENZE SOCIALI e delle idee di chi dovrà vivere in questi spazi. Hanno come obiettivo primario la "promozione del territorio" in coerenza con i programmi per lo sviluppo umano a livello locale delle Nazioni Unite e in riferimento ad Agenda 21. (vedi i Contratti di Quartiere)
Riteniamo che l’assenza di partecipazione corrisponde ad una strategia politica molto diffusa che può essere sintetizzata come “decidi-annuncia-difendi”.
In una simile strategia, il decisore agisce secondo i propri programmi e in isolamento rispetto al mondo esterno, giungendo ad ascoltare, nella maggior parte dei casi suo malgrado, i cittadini in una fase molto tarda, quando oramai tutti i parametri fondamentali dell’approccio strategico (obiettivi, mezzi e piano operativo) sono stati fissati. È stato questo, purtroppo, il percorso partecipativo del PUC Torquato.
Nella maggior parte dei casi, questa strategia di gestione del processo è adottata in modo inconsapevole. Il decisore agisce istintivamente secondo meccanismi o percorsi amministrativi che tendono ad escludere l’intrusione di altri interessi.
Questa stagione delle decisioni etero dirette non ha prodotto e non produrrà niente di utile alla comunità! Pochi benefici, marginali a costi elevatissimi
C’è la necessità di partire dai bisogni locali dei cittadini per definire nuovi orizzonti di trasformazione e di utilità per tutti.
In questa sede possiamo solo abbozzare a grandi linee come si può definire un PERCORSO DI PROGETTAZIONE PARTECIPATA rimandando ad altra sede le modalità, i gradi di partecipazione ecc.
Due possono essere le fasi principali: la formulazione di prime proposte-idee condivise e una fase operativa in cui i gruppi di lavoro, già costituiti precedentemente, potranno seguire più direttamente le fasi della progettazione esecutiva dell'area. In particolare è possibile:
- avviare percorsi di partecipazione e co-progettazione tra i diversi soggetti residenti e/o frequentanti l’area considerata;
- elaborare proposte inerenti le funzioni e la struttura degli spazi considerati, i possibili utilizzi di queste aree e il ruolo di centralità che svolgono nel territorio;
- definire eventuali modalità di gestione dei nuovi spazi, stimolando, se necessario, i vari soggetti coinvolti ad impegni concreti e co-responsabili.
È fondamentale la partecipazione della comunità locale, abitanti, associazioni, operatori economici per definire gli obiettivi da perseguire, l'attuazione e il monitoraggio dei risultati, per la realizzazione di interventi condivisi. L’approccio partecipativo implica il coinvolgimento attivo dei beneficiari potenziali nelle diverse fasi di un piano, fin dalla sua ideazione.
Punto 9: UN NUOVO ORIZZONTE DI COLLABORAZIIONE: PIANI DI AZIONE INTERCOMUNALI
Problemi relativi al traffico, alla valorizzazione dei beni storici e ambientali, alla tutela del paesaggio agrario
dell’ambiente non si possono affrontare più alla sola scala comunale.
È necessario iniziare un dialogo politico e amministrativo con i comuni vicinori che avvii nuova stagione di piani intercomunali, non affidati o etero diretti da concertazioni territoriali del tipo Patto e/o Agroinvest, Salerno Sviluppo.
Definire un orizzonte di riferimento, tipo la valorizzazione in chiave turistica di percorsi naturalistici, storico-culturale e su questo realizzare poche ma condivise azioni comuni
Formalizzare delle buone pratiche sarà senz’altro positivo per dare risposte in futuro a problemi più vasti e complessi.
/ 4 / - RIFIUTI FREE ED ECONOMIA CIRCOLARE
Nocera Inferiore rifiuti free: ridurre e riciclare i rifiuti per creare un’economia circolare
Analisi dei dati della raccolta differenziata a Nocera Inferiore dal 2012 al 2016
I dati sui rifiuti del comune di Nocera Inferiore dal 2012 al 2016 ci dicono che la nostra città in questi anni è stata lontana dagli obiettivi di legge del 65% e che nel corso di questi 5 anni si è posizionata ai posti più bassi della classifica regionale.
La percentuale media di raccolta differenziata nei cinque anni di Amministrazione Torquato è stata del 39,3% inferiore alla percentuale di raccolta differenziata del 47,7% che la città di Nocera Inferiore aveva nel 2010 con un sistema di raccolta porta a porta presente in 2/3 della città. Soltanto nell’anno 2016 con l’estensione della raccolta porta a porta a tutta la città si sono raggiunte percentuali di raccolta differenziata analoghe a quelle del 2010.
Nel 2010 la percentuale media in di raccolta differenziata in Regione Campania era del 32,8% e quella italiana era del 35,3%, mentre la città di Nocera Inferiore con il 47.7% pertanto si posizionava ben al di sopra delle medie regionali e nazionali. Negli anni successivi, secondo i recenti dati del Dossier ISPRA 2016, relativi all’anno 2015, la media regionale è progressivamente salita fino al 48,5% e quella nazionale fino al 47,5%. In controtendenza con i dati regionali e nazionali tra il 2012 e il 2015, tra il 2012 e il 2015 la percentuale di raccolta differenziata del comune di Nocera Inferiore è stata di poco superiore al 35%.
Altro aspetto da tenere in considerazione è la diminuzione della raccolta di materiali aventi un valore economico. Nel 2010 gli imballaggi (carta e cartone, plastica e metalli, vetro) raccolti sono stati 3.793 tonnellate; la quantità medio annua di materiali aventi valore economico raccolti è stata di 2.530 tonnellate. Rispetto al 2010 si è avuta una diminuzione del 35% della raccolta materiali che potevano restituire soldi ai Nocerini.
Le ragioni di questi risultati di mandato insufficienti sono da ricercare nella mancanza di una visione chiara sulla gestione dei rifiuti: le diversità di vedute tra l’allora assessore competente e il Sindaco nei primi anni del mandato relativamente al modello di raccolta differenziata da realizzare, la scelta poi abbandonata di affidare il ad una società esterna tramite appalto e il lungo periodo di assenza di un assessore con la delega al settore rifiuti hanno determinato risultati insoddisfacenti. Il conferimento della delega ad un assessore che ha lavorato con concretezza hanno consentito di raggiungere dei risultati in media con i valori regionali solo al termine della consiliatura.
Nocera Inferiore Comune Rifiuti free: le proposte
L’obiettivo della prossima consiliatura è innanzitutto di raggiungere il 65% di differenziata come previsto dalla legge, e di contenere anche la produzione pro capite di secco residuo al di sotto dei 75 Kg/anno/abitante. Non solo raccogliere, inviare a riciclaggio e gestire al meglio i rifiuti dei cittadini, ma anche di puntare sulla riduzione del residuo da avviare a smaltimento come sono riusciti a fare in Italia già 525 comuni, come dimostra il dossier Comuni Rifiuti Free di Legambiente di giugno 2016. Risultati ottenuti con ricette diverse ma con un denominatore comune: la responsabilizzazione dei cittadini attraverso una raccolta domiciliare, una comunicazione efficace e con politiche anche tariffarie che premiano il cittadino virtuoso. Non è un caso che dei 525 comuni Rifiuti free 255 hanno un sistema di tariffazione puntuale e 136 uno normalizzato.
Ambiente, occupazione, economia e contesto sociale sono gli ingredienti di base dell’economia circolare.
Per praticarla concretamente occorre avere un’idea chiara e progettata dei processi di produzione e dei servizi da attuare. Quelli che prima erano scarti, diventano nuova materia prima per altri cicli produttivi e nuovi prodotti ben progettati entrano nella rivoluzione sostenibile che l'economia circolare vuole portare a modello. Il recupero e il riutilizzo diventano parte integrande dei processi, insieme a tutte quelle misure volte ad una riduzione dei costi di produzione, minore dipendenza dalle materie prime vergini, un impulso alla crescita di opportunità lavorative, il contenimento dell'inquinamento che proviene dai rifiuti e dalle emissioni del processo produttivo.
Trasformare Nocera in un comune Rifiuti free è una rivoluzione e una riforma anti-spreco che sarà realizzata attraverso una strategia integrata che prevede i seguenti obiettivi strategici:
- Revisione del piano industriale per la realizzazione di un efficiente e qualificato sistema di raccolta “porta a porta” integrato con un sistema di valorizzazione della raccolta differenziata
- Miglioramento del porta a porta spinto in tutti i quartieri della città, con applicazione della tariffa puntuale. Eliminazione dei cassonetti stradali entro un anno in tutto il territorio del comune di Nocera Inferiore;
- Raccolta differenziata per le attività commerciali (negozi, centri commerciali, industrie, palestre, teatri, cinema) con tariffa puntuale anche per loro. Per i rifiuti delle attività commerciali va attuato un approccio dedicato in funzione del tipo di attività. Non si possono trattare tutte le attività commerciali che hanno differenti produzioni di rifiuti assimilabili allo stesso modo;
- Potenziamento dell’isola ecologica di Fosso Imperatore come centro “Fabbrica dei materiali”, per una piena valorizzazione dei materiali raccolti;
- Realizzazione di un impianto di trasformazione della frazione organica, con tecnologia integrata aerobica/anaerobica per la produzione di compost di qualità destinato all’agricoltura e biometano per gli autoveicoli municipali;
- Realizzazione di una rete di mini-isole ecologiche su tutto il territorio comunale;
- Creazione di un sito comunale per il baratto e la donazione di oggetti di seconda mano e concedendo spazi fisici a supporto di tali attività nei quartieri;
- Favorire il recupero degli alimenti scartati dalla grande e piccola distribuzione per fini sociali;
- Adottare un regolamento per concedere il patrocinio e contributi solamente ad iniziative a basso impatto ambientale. Per le manifestazioni pubbliche, la concessione del contributo dovrà essere legata ad un'effettiva raccolta differenziata: in caso di sagre e per tutto quello che preveda somministrazione di cibi e bevande dovrà essere reso obbligatorio l’uso di stoviglie, bicchieri e posate di ceramica e metallo oppure in materiale compostabile;
- Incentivare l’utilizzo di compostiere domestiche e di comunità per chi ha un orto/giardino: ove possibile compost collettivo nelle aree sprovviste di verde. Compostaggio domestico significa eliminare la frazione organica dei rifiuti di casa facendo ciò che la natura fa da sempre, cioè riciclare la sostanza organica non più utile e restituirla in forma di humus. Con il compostaggio dei rifiuti organici si può: gestire meglio i rifiuti di casa, producendone meno, contribuire ad una conseguente riduzione dell’inquinamento, fare del bene al proprio orto e ai propri fiori ed, infine, ridurre le spese di smaltimento dei rifiuti;
- Favorire la trasparenza e l’informazione sulla raccolta differenziata sul sito web comunale e applicativi smartphone: a) mappatura della presenza di contenitori della raccolta differenziata e di rifiuti speciali b) far conoscere il percorso dei rifiuti e come verranno spesi i soldi della tariffa, come pure i contributi per lo smaltimento già compresi nel prezzo di acquisto dei prodotti (contributi RAEE, CONAI, ecc).
Un concetto di ecologia, di “verde” che non è però presente nell’attuale PUC approvato pochi mesi fa. Nella definizione delle aree industriali dismesse come aree edili, adatte all’edilizia residenziale, il valore destinato all’edilizia sociale e allo spazio verde è troppo basso. Ci sarebbe voluto un vincolo maggiore a favore delle aree sociali e pre-urbane, una maggiore attenzione alle aree agricole. E anche se a PUC approvato non si può fare nulla (per le modifiche bisogna aspettare 2 anni dall’approvazione) si possono operare accorgimenti attraverso i piani urbanistici attuativi.
/ 5 / - POLITICHE GIOVANILI E POLITCHE DI GENERE
5.1 – Politiche giovanili
Attenzione particolarissima sarà dedicata ai GIOVANI. L’obiettivo è di creare le condizioni per un coinvolgimento ed un protagonismo dei giovani sul piano sociale, culturale, sportivo al fine di sconfiggere quelle derive pericolose che, anche nella nostra città, le cronache quotidiane, ci rappresentano, quali il bullismo, lo spaccio, la violenza. L’impegno sarà quello di varare un vasto piano di attività sociali, culturali, artistiche, musicali, sportive nelle quali coinvolgere i giovani, mettendo a disposizione loro SPAZI e STRUTTURE. Uno sforzo precipuo sarà dedicato al problema del LAVORO, nella consapevolezza che come Ente Locale non possiamo dare il lavoro, ma solo creare le condizioni che favoriscano ed aiutino a trovare lavoro. In questa ottica, le iniziative che prenderemo saranno rivolte a:
- Favorire una più adeguata formazione professionale dei giovani;
- Riutilizzare Beni Pubblici abbandonati per promuovere economia sana;
- Accelerare le procedure di assegnazione di Beni alle realtà del Terzo Settore o adibirli ad usi civici;
- Favorire progetti per realizzare cohousing, coliving, coworking, per praticare innovazione sociale e sviluppare nuove forme di cooperazione, cultura e turismo;
- Promuovere spazi pubblici attrezzati messia disposizione di giovani artigiani che avviino le proprie attività in funzione di una produzione stabile;
- Tutelare, negli Appalti, le condizioni di salario e di lavoro nei Servizi Pubblici e di welfare, promuovendo, così, la buona occupazione. Contrastare la logica delle gare al massimo ribasso e propendere per i Bandi ad offerta economicamente più vantaggiosa, per evitare pessimi risultati finali e l’ingresso della camorra all’interno dei subappalti;
- Avviare un processo di snellimento delle pratiche per semplificare la creazione di processi di auto impresa;
- Stimolare l’informazione sulle opportunità di accesso al credito e l’avvio di una propria attività, potenziando il sistema pubblico di informazione, assistenza e affiancamento.
5.2 – Politiche di genere: La Casa delle donne
Il protagonismo delle donne che, negli ultimi tempi, si è manifestato, potentemente, a livello mondiale ed ha attraversato anche le nostre città e i nostri territori, mettendo al centro una battaglia per rivendicare diritti per tutti e per tutte, dal welfare al lavoro, dalla salute all’ambiente, dalla libertà di scelta alla lotta contro lo sfruttamento e la violenza, dal diritto alla genitorialità alla lotta contro gli stereotipi di genere, pone ,con forza, nella nostra città, la necessità di mettere a disposizione delle donne spazi, strumenti, opportunità per sviluppare il loro protagonismo e mettere a punto le loro proposte per migliorare la qualità della vita di tutte e di tutti. A questo scopo, la nostra Amministrazione istituirà, nella nostra città, la CASA DELLE DONNE. Questa sarà un luogo autonomo ed originale, autogestito dalle donne; un luogo per fare e pensare con altre e con altri, per costruire saperi femminili e femministi, un luogo aperto all’insegna dell’accoglienza e dell’incontro, di divulgazione e di trasmissione della cultura e delle pratiche politiche delle donne, un laboratorio di idee e di pratiche innovati vedi relazione, con una biblioteca ed un archivio per restituire la dignità di tradizione ai saperi delle donne. Un luogo, altresì, per sperimentare relazione e confronto tra generazioni diverse, nella consapevolezza che la memoria, per dirla con G. Mahler “non è venerazione delle ceneri, ma accensione di un fuoco”.
/ 6 / - SVILUPPO E COMMERCIO
Su questo piano, la nostra Amministrazione utilizzerà tutte le opportunità per la riqualificazione urbana, in particolare per il recupero delle aree industriali dismesse e il completamento della fognaria urbana. Punterà, fortemente, alla valorizzazione della nostra produzione agroalimentare di eccellenza e alla creazione di un polo avanzato di artigianato. Curerà lo sviluppo del PIP di Casarzano e dell’area industriale di Fosso Imperatore.
/ 7 / - MACCHINA COMUNALE
Per realizzare questo ampio ed articolato programma teso a fare di Nocera Inferiore una CITTÀ VIVA, LIBERA, SOLIDALE, occorre una macchina Comunale adeguata e all’altezza della sfida. La macchina comunale deve essere riorganizzata e, sotto certi aspetti, rivoluzionata.
Su questo piano l’Amministrazione Torquato è stata, sommamente, carente ed immobile.
L’organico è fortemente sottodimensionato per il blocco del turn over e l’elevato numero di prepensionamenti. A breve altri 16 dipendenti saranno prepensionati. È impossibile portare avanti un decente programma di politiche sociali con soli 2 o 3 Assistenti sociali o con lavoratori precari all’Asilo Nido o in altri Servizi. Ma le carenze, oltre che di organico, sono gravi anche a livello di organizzazione dei Servizi e del lavoro. L’abolizione dei dirigenti e la creazione di 14 capiArea ha finito col parcellizzare ulteriormente il lavoro. L’assurdità, poi, della mancata messa in rete informatica di tutti gli Uffici e Servizi, impedisce di portare avanti Progetti complessi e interdisciplinari; ogni Ufficio e Servizio va avanti per conto proprio senza coordinarsi con altri. La mano destra non sa quello che fa la mano sinistra. Così non si va da nessuna parte.
I Punti più urgenti ai quali la nostra Amministrazione porrà mano per l’adeguamento della Macchina Comunale sono i seguenti:
- Adeguamento dell’organico ed eliminazione del lavoro precario;
- Messa in rete informatica di tutti gli Uffici e Servizi per rendere possibile la gestione di progetti complessi e interdisciplinari;
- Piano di formazione dei dipendenti comunali;
- Creazione di Dipartimenti interdisciplinari che fanno capo al lavoro di più Assessori;
- Creazione di un Ufficio per il reperimento di risorse economiche e per l’accesso ai Fondi Europei.
[1] GU n.77 del 1-4-2017- Attribuzione degli spazi finanziari, per l'anno 2017, di cui all'articolo 1, commi da 485 a 494
della legge 11 dicembre 2016, n. 232 a favore degli enti locali. SCADENZA 20 febb 2017
(NB NOCERA SUPERIORE HA OTTENUTO CIRCA 8.000.000)
[2] JESSICA CAMPANIA Manifestazione di Interesse per l’individuazione di interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana a valere sugli Obiettivi Operativi 6.1 e 6.2 del PO FESR Campania 2007/2013. SCADENZA 29 febb. 2016
(NB: IMPORTO MINIMO FINANZIABILE 3.000.000 EURO)
[3] ANCI E Istituto Credito Sportivo -Procedura per l’assegnazione di contributi in conto interessi sui mutui per interventi relativi ad impianti sportivi comunali SCADENZ 5 OTT 2016
NB IMPORTO MASSIMO FINANZIABILE 2.400.000EURO
[4] Norme Tecniche Attuazione Piano Operativo art. 6 “.. entro 6 mesi dall’approvazione del PUC..(il Comune)..bandirà una gara di project financing per la realizzazione di 28 alloggi ERS….”